Il Senato ricorda Antonino Murmura. Cittadino pensoso della Patria 7


Sarà il Presidente del Senato Pietro Grasso a presiedere a Roma, il 4 maggio prossimo, nella Sala Koch di Palazzo Madama, la cerimonia di presentazione del libro del Senatore Antonino Murmura, un politico che ha segnato la storia repubblicana degli ultimi 60 anni per il Meridione, ma anche – come si definì egli stesso – un “cittadino pensoso della patria” e “appassionato cultore” della scienza giuridica.

Un Galateo per la Politica

L’occasione sarà la presentazione al mondo politico italiano di un volume, “Un Galateo per la Politica”, edito dalla Fondazione Murmura, e che racconta e ricostruisce l’impegno politico, giuridico e sociale del senatore calabrese. Ma soprattutto, un volume che sintetizza quel «”galateo” cui Murmura richiama chi si dedica al mestiere complesso della politica e che investe due sfere intimamente correlate, due anime che l’uomo pubblico deve necessariamente possedere: una “professionale” e una “galantomica”» (dal saggio introduttivo di Francesco Campennì).

Giovanni Spadolini e Aldo Moro chiamavano Antonino Murmura “un principe prestato alla politica”. In questo lungo racconto curato dal Prof. Francesco Campennì, leggiamo il romanzo della prima e seconda Repubblica, vissuto in prima persona da un protagonista e da un testimone del suo tempo.

Interverranno alla presentazione Maria Murmura, presidente della Fondazione Murmura, l’ex presidente del Senato, Nicola Mancino, l’Onorevole Agazio Loiero e lo storico Guido Pescosolido. A commentare il ruolo giuridico di Antonino Murmura, saranno: Cesare Mirabelli, già presidente della Corte Costituzionale, Giuseppe De Rita, storico fondatore del Censis ed ex presidente del CNEL, Damiano Nocilla, Consigliere di Stato.

“Sarà un modo per parlare di Tony – anticipa la moglie Maria Murmura – come non se ne è mai parlato prima. Il suo credo era illuminato da cultura viva, uno strumento attraverso il quale fare politica, servire la gente sulla scia di ideali democratici e cristiani. Il partito come un mezzo, non come il fine, mio marito ha lavorato con fiducia nelle istituzioni e con spirito di libertà personale, con il solo obiettivo del bene comune. Di questo, in Senato, che era poi la sua vera casa, vogliamo parlare.”
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