Intervento della presidente Maria Murmura per l’inaugurazione dell’Associazione Antonino Murmura 6


L’Associazione intende svolgere attività di utilità sociale nei settori della cultura e della società civile, con particolare attenzione ai principi della legalità e dell’etica e con specifico interesse alla tradizione storico-culturale e giuridica di Monteleone – Vibo Valentia e ai legami di tale tradizione con la cultura nazionale e trans-nazionale.
Le attività dell’Associazione, oltre alla loro valenza intrinseca, sono anche funzionali alla predisposizione di quanto necessario per la costituzione di una fondazione in memoria del Senatore Antonino Murmura.

Un Uomo che ha lasciato un segno profondo – certo – nella mia vita, per la sua Famiglia, ma nei nostri cuoi, nel cuore della Città, e di chi ha lavorato con Lui nelle sedi istituzionali. Oggi ne abbiamo una ulteriore testimonianza.

In questi mesi che separano dalla scomparsa di mio marito, ho ascoltato e letto nelle parole e negli occhi dei tanti che sono venuti a dare l’estremo saluto, di chi mi ha scritto, di chi ne ha scritto, di chi anche ha espresso il dolore della perdita nel silenzio che spesso accompagna la commozione, ho sentito il racconto unanime di un Uomo di eccezionale lealtà, intelligenza, competenza, dedizione, nel quale eccezionale può considerarsi anche la rara concomitanza di tante qualità. Semplice e raffinato, affettuoso e leale, studioso appassionato delle scienze giuridiche e allo stesso tempo uomo vicino ai più deboli, sempre in ascolto dei problemi degli ultimi, o in lotta con passione per difendere e risollevare il suo amato e tormentato territorio.

Mi chiedeva, si chiedeva mio Padre – erano gli anni ’60 – come fosse possibile che un uomo così schivo e riservato potesse riscuotere tanti consensi. Era il Re delle preferenze. Cos’avrà quest’uomo di così speciale?

Allora non seppi rispondere, ma il tempo e gli anni trascorsi al fianco di mio marito mi hanno permesso di comprendere molte cose. La sua riservatezza era un’attitudine dello spirito, quella forma di rispetto verso il prossimo che gli suggeriva di non invadere mai lo spazio altrui.

La riservatezza era per lui la giusta distanza.

Eppure era un uomo curioso, attento, sempre pronto ad ascoltare e ad accostarsi alle vite degli altri con discrezione, con ironia, offrendo nel riserbo aiuto e compassione, se necessario.

Pur con un tratto discreto, conosceva profondamente il significato e il senso della Partecipazione: alla vita pubblica, alle battaglie di giustizia e legalità, o solo al dolore degli altri. Semplicemente.

Ho perso alcuni treni per Roma, e non senza irritazione, per aspettare che finisse di ascoltare una richiesta di aiuto o lo sfogo di un uomo afflitto da qualche causa personale.
Lontano da interpretazioni solo ideologiche della causa sociale, Toni Murmura aveva inteso la politica prima di tutto come impegno umano, una battaglia da consumare sul campo. Credo che, soprattutto negli ultimi anni, soffrisse intimamente per le derive individualistiche e personalistiche della politica e della società moderne e per la degenerazione morale che attraversa la politica e molti altri campii della società. E per combattere queste derive, lui instancabile lottava, scriveva, studiava.

Ho vissuto con Lui 51 anni e ho ideato e fondato questa Associazione che presto si trasformerà in Fondazione, per continuare a vivere con Lui, perché le mie figlie possano continuare a vivere con Lui, perché tutti possano ancora vivere con Lui.
Ho fondato tutto ciò perché si diffondesse attraverso il suo nome quella etica politica, quella cultura politica che deve essere la prima qualità dei servitori dello Stato.
E non è detto che la Fondazione un giorno possa attuare una vera e propria scuola di formazione per i giovani futuri amministratori del bene comune.

Se oggi dovessi rispondere a quel dubbio – lecito – di mio Padre, che si chiedeva cosa avesse quest’Uomo di diverso dai tanti, ecco, direi a mio Padre, Toni Murmura ha tra le tante virtù quella preziosa che, oggi lo so, è l’intelligenza del cuore .

Maria MURMURA FOLINO